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Festivalizzazione del Belpaese

‘Culturali’ tra Sviluppo e Divario Nord-Sud 1995-2010

Presentazione

Come sono i “Festival Culturali” nel Belpaese? Quali sono i più innovativi? Dove sono e chi li sostiene e gestisce? Questo saggio propone l’esame scientifico dei “Festival Culturali” in Italia. Più che la quantità ci interessa esaminarne le caratteristiche di genere, i Programmi e l’Apparato organizzativo-gestionale.

Nell’Italia del periodo 1995-2010 i “Festival Culturali” sono divenuti una moda. Ciò vale soprattutto per la Città d’Arte e l’attrazione del turismo culturale. La moda è insorta a seguito dell’ambizione di Enti locali ed Associazioni di vario genere di trasformare la Città d’Arte in «società della conoscenza».

In che cosa consiste la “conoscenza” o la “intelligenza” nella e per la Città? Nello sviluppo di una Governance con capacità performative. Il Festival dei “Culturali” ha permesso di sperimentarne alcune soluzioni adatte al nostro tempo. Con che cosa? Offrendo un Programma di Incontri in piazza o di lectio magistralis a palazzo con personaggi ‘grande firma’ in grado di “approfondire divulgando” ogni forma di sapere contemporaneo circa la realtà globale.

Nel Belpaese, il periodo 1995-2000 ha conosciuto la fioritura di tanti Festival specialistici. Nel successivo periodo 2001-2006 la sperimentazione di neo-Festival-evento ha portato un ‘vento nuovo’ e a molte imitazioni. Nel periodo 2007-2010, con la maturazione della “grande crisi”, lo scenario dei Festival all’Italiana ha raggiunto il massimo splendore. Solo nell’anno 2007 erano aperti almeno n. 498 “Festival Culturali”. Tre anni dopo, nel 2010, già n. 122 risultarono sospesi. Il nostro studio verte proprio sull’ultimo periodo, portavoce

Perché attribuiamo importanza ai “Festival Culturali”? A nostro avviso, in Italia, sono la cartina al tornasole delle modalità con cui la società locale, visibilmente espressa dalla vitalità o meno delle città, apprende ciò che succede nel mondo e manifesta delle intenzioni di cambiamento. Ciò lo constatiamo soprattutto nel rapporto tra i cosiddetti “Culturali” e la Sfera Pubblica.

Dei “Festival” ci interessa particolarmente il funzionamento di Apparato Culturale straordinario per la città. Dipende dalle sue operatività la capacità del Comitatus dei promotori a far sì che i “Culturali” siano delle risorse per eventizzare la Città. Per quali scopi?

Da una parte, nella fase avanzata della “società della conoscenza” che connette il Globale al Locale le Città non megalopoli pretendono di uscire dal cono d’ombra in cui avvertono di essere precipitate. Dall’altra parte, i “Culturali” sono le risorse più facilmente fungibili e riproducibili anche su scala locale. Infine, si pretende che il “Festival” svolga il compito di innesco di un Dispositivo Sociale al servizio della Governance locale.

All’intero processo ho attribuito il titolo di “Festivalizzazione del Belpaese”. Per quanto possa risultare un po’ equivoco ed un po’ impertinente, mi sembra adatto a evocare l’insieme delle questioni che intendiamo affrontare. Per portare a termine questo compito analitico propongono un approccio elementare. Dal momento che le conoscenze scientifiche sulla realtà del Belpaese sono non poche ma altresì frammentarie e scientificamente scarsamente consolidate, visto che sinora se ne sono prevalentemente occupati economisti del quantitativo e studiosi dello spettacolo dal vivo, a mio modo di intendere è bene introdurre le tematiche-chiave descrivendo “che cosa succede” sul campo per spiegarne, in un secondo momento, i motivi socio-culturali.

Il nostro approccio è quindi di tipo sociografico. La sociografia è un metodo basato sulla raccolta di dati, sull’ordinata selezione e presentazione, nonché sul dispiegamento non-valutativo delle correlazioni, quindi sulla comparazione tra i dati. Per i classici delle scienze sociali l’inchiesta sociografica è da ritenere adatta all’esplorazione delle realtà sociali che presentano nuovi fenomeni e di cui si possiedono conoscenze non ancora all’altezza dei fatti. A nostro modo di intendere la sociografia è l’approccio più adatto a studiare la “Festivalizzazione della Città” quale base del più ampio fenomeno trasformativo della realtà sociale che chiamo «Eventizzazione della società».

B. S.

Indice

Presentazione 9(10)

I. FESTIVAL CULTURALI: LO SVILUPPO AL NORD

1. Introduzione 13
2. Festival nel Nord-ovest 15
3. Festival nel Nord-est 18
4. Festival nel Nord-centro 21(25)

II. FESTIVAL CULTURALI: IL DIVARIO DAL CENTRO AL SUD

1. Introduzione 27
2. Festival nel Centro-sud 29
3. Festival nel Sud 32
4. Festival nelle Isole 35
5. Scenario nazionale e divario culturale 38(46)

III. UMANISTICI: DALLA LETTERATURA ALLA POESIA

1. Introduzione 49
2. Festival di Letteratura 51
3. Festival della Scrittura 69
4. Rassegne di Poesia e di Poeti 73(79)

IV. UMANISTICI: DALLA FILOSOFIA AL VIAGGIO

1. Introduzione 81
2. Con la Filosofia e i Filosofi 83
3. Dal Diritto alla Storia 90
4. Festival di Giornalismo e Informazione 104
5. In Viaggio su e giù per il Belpaese 120(134)

V. SCIENTIFICI: DALLA NATURA ALL’ECONOMIA

1. Introduzione 137
2. Con le Scienze Fisiche e Naturali 139
3. Per le Scienze Sociali 152
4. L’Economia per tutti! 154(167)

VI. SCIENTIFICI: DALLA SALUTE ALL’INNOVAZIONE

1. Introduzione 169
2. Per l’Energia e la Salute 171
3. Per le Tecnologie e la Multimedialità 178
4. Per l’Innovazione e la Creatività 190(212)

VII. FESTIVAL-CITTÀ: PROTAGONISMI E PARTECIPAZIONE

1. Introduzione 215
2. La Cittadella del Festival: tutto nel centro storico! 217
3. L’audience fa la coda in piazza 234
4. L’incontro con il personaggio-display 248(254)

VIII. FESTIVAL-CITTÀ’: VOLONTARIATO E PUBBLICITA’

1. Introduzione 255
2. Volontariato organizzato e merchandising 257
3. La fisionomia  della la città-evento 265
4. L’apocalisse dei media 270(283)
IX. LA PERFORMANCE DELLA CITTÀ-FESTIVAL 285(312)
Riferimenti Bibliografici 313(323)

 

 

Come sono i “Festival Culturali” nel Belpaese? Quali sono i più innovativi? Dove sono e chi li sostiene e gestisce? Questo saggio propone l’esame scientifico dei “Festival Culturali” in Italia. Più che la quantità ci interessa esaminarne le caratteristiche di genere, i Programmi e l’Apparato organizzativo-gestionale.

Nell’Italia del periodo 1995-2010 i “Festival Culturali” sono divenuti una moda delle politiche culturali che ha portato alla nascita di un neo-Apparato Culturale. Ciò vale soprattutto per la Città d’Arte e l’attrazione del turismo culturale. La moda è insorta a seguito dell’ambizione di Enti locali ed Associazioni di vario genere di trasformare la Città d’Arte in «società della conoscenza».

Il Volume passa in rassegna il panorama dei Festival Culturali nel Belpaese descrivendo sia gli standard di sviluppo e deficit tra le macro-regioni (nord-ovest; nord-est; nord-centro; centro-sud; sud e isole), sia la diffusione e le caratteristiche di questo o quel macro-genere culturale. Alla fine, si constata quali sono e dove sono i Festival di tradizione ed i Festival di innovazione.

Come sono i “Festival Culturali” nel Belpaese? Quali sono i più innovativi? Dove sono e chi li sostiene e gestisce? Questo saggio propone l’esame scientifico dei “Festival Culturali” in Italia. Più che la quantità ci interessa esaminarne le caratteristiche di genere, i Programmi e l’Apparato organizzativo-gestionale.

Nell’Italia del periodo 1995-2010 i “Festival Culturali” sono divenuti una moda delle politiche culturali che ha portato alla nascita di un neo-Apparato Culturale. Ciò vale soprattutto per la Città d’Arte e l’attrazione del turismo culturale. La moda è insorta a seguito dell’ambizione di Enti locali ed Associazioni di vario genere di trasformare la Città d’Arte in «società della conoscenza».

Il Volume passa in rassegna il panorama dei Festival Culturali nel Belpaese descrivendo sia gli standard di sviluppo e deficit tra le macro-regioni (nord-ovest; nord-est; nord-centro; centro-sud; sud e isole), sia la diffusione e le caratteristiche di questo o quel macro-genere culturale. Alla fine, si constata quali sono e dove sono i Festival di tradizione ed i Festival di innovazione.

 

Volume non rilegato ma stampato su carta

On-demand: richiedi a: sanguaninibruno@gmail.com

Pagine 333

Prezzo: Euro: 333,00

 

BRUNO SANGUANINI, sociologo, è senior professor, ordinario di sociologia dei processi culturali, già docente negli Atenei di Trento, Padova, Trieste, Verona. E’ esperto di comunicazione, culture, Performing Arts, mass media, sistemi sportivi, grandi eventi, tecnologie dell’informazione (ICT), Internet, Web, Phone Mobile e TLC. Sulle culture dei mass media ha pubblicato Nanetti e Giardini in Italia (Padova, 2001), Grande Fratello: istruzioni per l’uso (Padova, 2002), oltre a numerosi saggi in volumi collettanei e riviste. Sull’ICT e sulle TLC ha scritto diversi articoli, saggi, e pubblicato le monografie Videofonini e Lifestyle Mobile (Verona, 2006), Vivere con il Telefonino! Inchieste sociali su consumi e culture (Verona, 2007). Ha altresì curato i volumi Informazione & Multimedia (Milano, 2000) e Comunicazione & Partecipazione (Verona, 2010). Per le referenze sull’Autore si veda il sito personale: www.sanguanini.academy